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LE MANIFESTAZIONI
VENTIMIGLIA
 

   
  SALA SECONDA

 
 

Nella Sala Seconda sono esposte le statuette fittili e le lucerne. Di notevole interesse è il nucleo delle statuine fittili. Solo per alcune di esse, databili fra il I e il 11 sec., si può ipotizzare una provenienza dalla necropoli ovest di Albintimilium scavata dal Rossi nel 1880-82: si ricorda un bustino di personaggio femminile diademato e alcuni personaggi forse riferibili all' antica comoedia latina.
Più ampio ed articolato appare il panorama iconografico offerto dal secondo gruppo di statuette, costituito essenzialmente da ex voto probabilmente provenienti dai depositi votivi dell'Italia centromeridionale,
databili fra il V e il III sec. a.C. Si distinguono: statuette raffiguranti divinità ed eroi; figure femminili ammantate e velate; coppie sedute in trono con bambino, riferibili alla volontà di richiamare la protezione della divinità sulla maternità e sull'unione matrimoniale; figure femminili sedute con bambino, le c.d. kourotrophoi di derivazione greca; testine votive velate; figure femminili drappeggiate, le c.d. Tanagrine; eroti raffigurati in diversi atteggiamenti; animali, forse l'equivalente di un sacrificio o richiamanti la benevolenza della divinità sugli offerenti e sulle loro mandrie. (111-1V sec. d.C.).


 
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Le lucerne provengono in gran parte da corredi funerari e si distinguono in: lucerne a volute (età giulio-claudia), lucerne a disco (11-111 sec. dC.), lucerne a canale (fine I-IL sec. d.C.), piccole lucerne provenienti da corredi tombali infantili La campionatura esposta e lo studio dei bolli impressi sul loro fondo consentono di dedurre che ad Albintimilium giungevano prodotti da località anche molto lontane, grazie al commercio marittimo.

Sono esposte anche un gruppo di iscrizioni provenienti da Roma, già nella collezione Hanbury, fra le quali si segnalano l’urna con la “dextrarum iunctio” tra due coniugi e la fronte di un sarcofago con figure di genere.
Nella sala vi sono anche notizie e immagini sui molti reperti trafugati dalla zona archeologica alla fine dell’800 finiti in collezioni private, alcune delle quali poi confluite in musei esteri.

 
     
 




 

 


Contenuti a cura di Fabio Piuma - Civico Museo Archeologico "Girolamo Rossi"
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